Diocesi: mons. Oliva (Locri-Gerace), chiesetta di S. Antonio “i sospetti non cancellino generosità di tanti fedeli”

Monsignor Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace, in una lettera inviata ai parroci e ai fedeli di Gioiosa Ionica relativa all’usura, si dice “dispiaciuto” dall’aver appreso dai giornali locali che una piccola chiesa di Gioiosa “sarebbe stata costruita col contributo dei clan mafiosi sulla base della testimonianza di un collaboratore di giustizia”. “A me risulta – spiega il presule – che quella piccola chiesetta intitolata a Sant’Antonio è stata realizzata diversi anni fa con grande partecipazione della piccola comunità locale attraverso prestazioni di mano d’opera dei fedeli e con piccoli contributi in denaro”. A questi fedeli e a tutti coloro che collaborano “con sacrifici, spirito di liberalità, amore e generosità alle opere della Chiesa dico grazie”. Ma, aggiunge mons. Oliva: “se ci fosse anche solo il sospetto di un contributo proveniente da clan mafiosi, consegno a voi parroci e alle Caritas parrocchiali una congrua offerta a titolo di riscatto della piccola chiesetta. L’offerta va destinata a qualche famiglia bisognosa. Ci auguriamo però che i sospetti sollevati non cancellino la lealtà, onestà e generosità dei tanti fedeli che con i loro sacrifici personali hanno voluto erigere la loro chiesetta ed hanno sempre partecipato alle necessità della chiesa”. L’appello che il vescovo rivolge nella lettera è quello di “lottare con tutte le forze” per resistere all’usura, “gravissima piaga sociale” che “genera fallimenti non solo economici, ma anche familiari ed esistenziali”. In tal senso, sottolinea il presule, la fondazione diocesana antiusura “Santi Medici Cosma e Damiano” svolge un “importante lavoro di sostegno, che però non basta per venire incontro a tutti coloro che vi ricorrono ormai stretti nella morsa dei debiti, a rischio di usura e di finire in mano alla malavita organizzata che ne allunga l’agonia, senza risolverne i problemi”.

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