Cardinale Bagnasco: Italia “in prima linea” sui migranti, 45mila accolti nelle parrocchie

“Nessuno può negare che il nostro Paese è sempre stato in prima linea, non solo perché è la porta d’Europa, ma soprattutto perché ha mostrato da subito generosità e prontezza, pur dentro a situazioni talmente inedite che nessuna nazione sembra essere capace di affrontare senza rifugiarsi nei soliti slogan irreali”. Sono le parole della prolusione del cardinale Angelo Bagnasco dedicate all’impegno dell’Italia per i migranti. “Davanti a queste tragedie di violenza e di ingiustizia crescono timori, resistenze e, soprattutto, l’indifferenza nell’opinione pubblica mondiale”, la denuncia del presidente della Cei: “Noi vescovi, insieme alle nostre comunità, ci facciamo eco dei gemiti di tante vittime innocenti. Facciamo nostra la voce di popolazioni stremate dalle stragi, dalle rovine, dalla totale incertezza. E ripetiamo che l’indifferenza globale è qualcosa che grida vendetta al cospetto di Dio”. “La Chiesa italiana continua a portare il proprio contributo attraverso parrocchie, istituti religiosi, organizzazioni come le Caritas diocesane e gli Uffici per i migranti”, ha assicurato il porporato: “Le ondate della povera gente – quando riescono a raggiungere le nostre spiagge – sono continuo spettacolo di dolore, paura, sfinimento: si continua a fare tutto il possibile, cercando anche di aumentare le possibilità di ospitalità”. “Con questo spirito nelle nostre comunità sono circa quarantacinquemila gli immigrati accolti, compresi quanti in questi giorni arrivano a noi attraverso i corridoi umanitari”, ha reso noto il presidente della Cei: “Ormai, però, è chiaro che si impone la fase dei processi di vera integrazione, processi che richiedono onestà, tempi rapidi, regole, buona volontà e fiducia da parte di tutti”.

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