Siria: Aibi distribuirà ad Aleppo 18mila pasti caldi a 3mila sfollati

“Amici dei bambini (Aibi) distribuirà nei prossimi mesi ad Aleppo 18mila pasti caldi a 3mila sfollati per aiutare le famiglie a non scappare dalla Siria. Ma si deve fare di più”. È quanto ha riferito oggi in un comunicato stampa l’ong presente nella “capitale siriana del nord”. “Si tratta di pietanze e vivande – si legge nella nota – pronte al consumo e concepite ad hoc per chi, come i profughi interni di Aleppo, non hanno né un tetto sopra la testa né una tenda dove dormire e quindi tanto meno un fornello per riscaldare un bicchiere di latte. Ecco perché per loro Aibi, in collaborazione con Unocha, l’Ufficio delle Nazioni unite (Onu) per gli Affari umanitari, avvia il nuovo e prezioso intervento di prima emergenza nel nord della Siria”. “Nello specifico – spiega Aibi – ogni giorno operatori e volontari di ‘Amici dei Bambini’, in collaborazione con Shafak (altra promotrice del progetto) distribuiranno a migliaia di mamme e bambini aiuti alimentari sotto forma di tonno e carne in scatola, sardine, humus, datteri, acqua, vivande, frutta, dolcetti pronti da mangiare garantendo così loro la sussistenza quotidiana”. Si tratta “solo di uno degli interventi umanitari attuati da Aibi in Siria con l’obiettivo di creare le condizioni affinché i siriani possano rimanere nella loro terra”. Infatti, oltre ad Aleppo, l’ong è presente a Idlib e Binnish con interventi di “seconda emergenza” mirati a supportare la popolazione locale con interventi di distribuzione di ceste alimentari e la realizzazione di un forno per la produzione del pane. Una parte importante dell’intervento è riservata ai bambini con una ludoteca sotterranea e l’assistenza psicologica per la cura del Ptsd, (post traumatic stress disorder), uno dei mali più drammatici che colpiscono i bambini in situazioni di guerra. “Ma è ancora troppo poco. Non sono sufficienti – conclude la nota di ‘Amici dei bambini’ – donazioni ‘spot’. Ecco perché l’ong dà il via alla campagna di sostegno a distanza in Siria per la prevenzione dell’emigrazione – ‘Io non voglio andar via’ – nell’ambito del progetto ‘Bam, Bambini in Alto Mare’. Occorre dare alle famiglie siriane che non vogliono scappare, la garanzia della continuità del sostegno. Sono 6,5 milioni i siriani che non rientrano nella ‘casistica’ dei corridoi umanitari”.

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