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Papa Francesco: ai frati cappuccini, “siate grandi perdonatori”, attenti al “linguaggio dei gesti”

“Siate uomini di perdono, di riconciliazione, di pace”. È la consegna del Papa ai frati cappuccini, nella parte finale dell’omelia pronunciata oggi interamente a braccio nella basilica di San Pietro, davanti alle spoglie di San Pio da Pietrelcina e San Leopoldo Mandic. “Ci sono tanti linguaggi nella vita”, ha spiegato Francesco: “Il linguaggio della parola, anche ci sono i linguaggi dei gesti”. “Se una persona si avvicina a me, al confessionale, è perché sente qualcosa che gli pesa, che vuole togliersi”, ha spiegato il Papa: “Forse non sa come dirlo, ma il gesto è questo. Se questa persona si avvicina è perché vorrebbe cambiare, non fare più, cambiare, essere un’altra persona, e lo dice con il gesto di avvicinarsi. Non è necessario fare delle domande: ‘Ma tu, tu …?’. E se una persona viene, è perché nella sua anima vorrebbe non farlo più. Ma tante volte non possono, perché sono condizionati dalla loro psicologia, dalla loro vita, dalla loro situazione”. “Ad impossibilia nemo tenetur”, ha commentato il Papa in latino (nessuno è tenuto a fare cose impossibili, ndr.). I confessori, per Francesco, devono avere “un cuore ampio”, perché “il perdono è un seme, è una carezza di Dio”.

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