Ue-Cina: Aegis, “No allo status di economia di mercato” al colosso asiatico. Marcia a Bruxelles

(Bruxelles) “Dipendenti, sindacati e datori di lavoro sono uniti nel loro messaggio a Bruxelles: la Cina non è un’economia di mercato. L’Unione europea non deve concedere lo status di ‘economia di mercato’ (Market Economy Status, Mes) alla Cina”. Milan Nitzschke è il portavoce dell’Industria europea per il commercio equo e libero, un cartello che promuove una marcia a Bruxelles il 15 febbraio contro il riconoscimento dello status di economia di mercato al colosso asiatico, che implicherebbe una serie di novità nei rapporti commerciali Cina-Ue, ritenuti dannosi per il mercato unico europeo. In questa direzione spingono vari Stati Ue e la Commissione, mentre ampia parte dell’Europarlamento risulta contraria. “Il dumping cinese distrugge i posti di lavoro della Ue e minaccia il commercio equo e libero”, afferma Nitzschke. “L’Europa non può permettersi di mettere a rischio fino a 3,5 milioni di posti di lavoro e di perdere 228 miliardi di euro all’anno di Pil”. I numeri vengono da Aegis Europe, un’associazione di 30 settori industriali europei, tra cui acciaio, alluminio, ceramica, vetro, pannelli solari e costruttori di biciclette, che insieme producono un fatturato di oltre 500 miliardi di euro e milioni di posti di lavoro”. Secondo Nitzschke, “la Commissione europea sta sottovalutando l’enorme danno che il Mes causerebbe ai posti di lavoro e alla crescita in Europa”. Perché, è la spiegazione, “la Cina vende sottocosto più prodotti nel mercato europeo di qualsiasi altro Paese del mondo”.

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