Bulgaria: Cheresharov (Caritas), “corridoi umanitari per salvare i migranti e combattere il traffico”

“Servono corridoi umanitari in Bulgaria per salvare i migranti e ridurre gli incidenti, soprattutto per le persone vulnerabili, perché loro possano viaggiare in modo sicuro”, afferma al Sir, Ivan Cheresharov, responsabile per il Centro di assistenza della Caritas Sofia nella capitale bulgara. La sua dichiarazione arriva all’indomani della morte per ipotermia di due donne-migranti nei pressi del confine turco. “In questo modo – aggiunge – si combatterà il traffico e potremmo anche assistere queste persone lungo il viaggio”. La realtà del traffico di migranti in Bulgaria non è molto dibattuta, ma i numeri parlano da soli. Nel mese di gennaio, secondo i dati ufficiali, nel Paese sono entrati circa 2mila richiedenti asilo, di cui 1.500 non si sono più presentati alle udienze per ottenere lo status. “Questo significa – spiega Cheresharov – che hanno proseguito verso l’Europa occidentale in modo illegale, guidati dai trafficanti”. E aggiunge: “Ci sono diverse segnalazioni di migranti derubati, ma siccome loro non hanno la possibilità di denunciare, essendo illegali, sono esposti a questi rischi”. “Ogni giorno ci sono gruppi di persone fermate dalla polizia e la metà sono donne con bambini”, racconta Sevdalina Genova della Caritas di Malko Tarnovo, città al confine turco. “Con il maltempo portiamo medicinali, perché lungo la rotta si ammalano; a rischio sono soprattutto i bambini, per i quali è difficile camminare nella neve”.

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