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Papa Francesco e Kirill: tre ore nell’isola di Cuba per abbattere secoli di lontananza e divisione

“È la prima volta dopo secoli che il Papa incontra il Patriarca della Chiesa ortodossa russa e, quindi, è un evento che nel cammino dell’ecumenismo e del dialogo tra le confessioni cristiane ha una importanza straordinaria”. Non sono parole di circostanza quelle  pronunciate dal direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, nel presentare ai giornalisti l’incontro tra Papa Francesco e il Patriarca di Mosca Kirill, il 12 febbraio a Cuba. Tre ore in tutto nell’isola caraibica, per abbattere secoli di lontanza e divisione. Il Papa ha anticipato di alcune ore la sua partenza da Roma per il Messico. L’aereo papale doveva infatti decollare alle 12.30 e invece partirà alle 7.45 ora italiana e dopo 12 ore di volo, Papa Francesco sarà accolto a Cuba dal nunzio e dal presidente Raul Castro. Alle 14.15 (ora locale), Papa Francesco incontrerà in aeroporto il Patriarca Kirill. Le due personalità entreranno in una sala appositamente preparata per un colloquio privato di due ore. Al colloquio parteciperanno anche il Metropolita di Hilarion, presidente del Dipartimento per gli affari esterni del Patriarcato di Mosca e il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani.  Dopo uno scambio di doni, il Papa e il Patriarca entreranno in una sala attigua per la firma di una dichiarazione congiunta alla presenza della stampa e della tv cubana che riprenderà tutto l’evento. Padre Lombardi ha parlato di un “testo ampio”. A questo punto, il Patriarca e il Papa rivolgeranno dei brevi discorsi, in russo e in spagnolo, come “espressione spontanea e personale dei sentimenti” che provano. Alle 17, il Patriarca Kirill si congederà da Papa Francesco e il presidente Castro accompagnerà il papa all’aereo che ripartirà per Cuba alle 17.30.

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