Milano: “Mai più schiavi”, testimonianza del Nobel Satyarthi. Caritas rivela dati prostituzione in città

In occasione della Giornata mondiale contro la tratta, lunedì 8 febbraio, il cardinale Scola incontrerà a Milano il premio Nobel per la pace Kailash Satyarthi. L’appuntamento (ore 15), dal titolo “Mai più schiavi”, si terrà a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, con diverse relazioni e una introduzione del sindaco Giuliano Pisapia. In vista dell’appuntamento, Caritas Ambrosiana ha preparato un’ampia indagine sulla prostituzione e tratta di donne, i cui esiti verranno resi noti domani. Il rapporto che ne è nato fotografa proprio “la situazione delle donne avviate alla prostituzione sulle strade di Milano e hinterland”. Oltre alla Nigeria, sono Romania e Albania gli altri Paesi di provenienza. Le tre nazionalità da sole rappresentano il 90% delle donne costrette a prostituirsi. “In termini assoluti – riferisce la Caritas – e in percentuale” la Romania “si conferma la nazionalità prevalente nel territorio milanese, ma dal 2010 a oggi è stata registrata di anno in anno una flessione costante. Se prima (in particolare dall’ingresso della Romania nell’Unione europea) e fino al 2010 le donne rumene rappresentavano fino all’80% delle donne totali incontrate” dall’unità di strada Avenida, “dal 2010 ad oggi sono man mano diminuite fino al 2015, in cui le presenze sono calate di quasi il 30%”.

“Spesso Milano è una ‘tappa’ transitoria di un percorso di sfruttamento prostituivo che le porta in altre città o stati (per le rumene in particolare Spagna, Inghilterra, Germania). Per quanto riguarda l’età (dichiarata) delle donne, il 40% del totale si colloca nella fascia dai 18 ai 23 anni”. Dai racconti “emerge che spesso si tratta di giovani madri sole con figli lasciati in Romania alla cura delle famiglie”. Il rapporto si sofferma poi sull’Albania: “Nel corso degli ultimi anni la presenza a Milano delle donne albanesi sulla strada è cresciuta in modo significativo. Se ancora nel 2010 la loro presenza era residuale (il 2,4% delle donne da noi incontrate), nel 2015 rappresenta il 20%. Il turn over delle donne albanesi è molto alto: è alta la loro mobilità sul territorio, e in questi ultimi anni supera il 60% la percentuale di nuove donne arrivate, quasi il 40% è stata incontrata dall’unità di strada una sola volta”. “Utilizzano il visto turistico che permette loro di stare sul nostro territorio per tre mesi, alcune quindi tornano periodicamente in Albania, in altri casi rimango in Italia irregolarmente. Si tratta di giovani donne (il 40% di loro dichiara meno di 23 anni), si prostituiscono sia in zone centrali che periferiche della città. A sfruttarle è spesso il fidanzato capace di esercitare un condizionamento psicologico fortissimo”.

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