Haiti: i vescovi chiedono un accordo dopo il mancato ballottaggio

La Conferenza episcopale haitiana (Ceh) “incoraggia vivamente tutte le forze del Paese a riunirsi al fine di raggiungere un accordo basato sulla Costituzione e la saggezza di Haiti per garantire la continuità dello Stato e la stabilità politica del Paese nel rispetto della vita, della proprietà e dei diritti fondamentali della persona umana”. La situazione del Paese, dopo il rinvio per il ballottaggio delle Presidenziali, appare sempre più incontrollabile. Il principale candidato dell’opposizione Jude Celestin si era ritirato dalla corsa elettorale lasciando solo il candidato in carica, Jovenel Moise; erano seguite violente proteste per chiedere al governo di rinviare il ballottaggio previsto per il 24 gennaio. “Tutti gli attori politici e statali devono lavorare per trovare una soluzione negoziata e reciprocamente accettabile alla crisi con saggezza, intuizione, moderazione e patriottismo”, afferma la nota dei vescovi haitiani. “La Ceh incoraggia fortemente tutti al consolidamento dell’unità nazionale, alla promozione della cultura democratica e alla ricerca del bene superiore della nazione”, conclude il documento. Intanto le principali forze politiche, secondo la stampa locale, vogliono un accordo prima del 6 febbraio, l’istituzione di un governo di unità nazionale e la tenuta delle elezioni presidenziali il 24 aprile.

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