Il “vile attentato” che ha distrutto in Calabria 14 pullman della ditta Federico “dimostra ancora una volta non solo la pervasività della ‘ndrangheta, ma anche come uomini e donne che vi fanno parte siano disposti davvero a tutto pur di raggiungere i loro scopi criminali: rovinare più di duecento famiglie che ora rischiano seriamente il lavoro, interrompere servizi essenziali nei trasporti locali e non”. A dirlo è il neo referente di Libera per la Calabria, don Ennio Stamile, esprimendo vicinanza all’imprenditore e agli operai dell’azienda. Per don Stamile occorre “il massimo impegno da parte di tutti istituzioni locali e non, in modo particolare della Regione Calabria, per poter fa sì che la ditta Federico possa al più presto ritornare ad offrire il suoi servizi e garantire che quei posti di lavoro non vadano perduti. Attentati a giornalisti, giudici, imprenditori e politici, che si stanno ripetendo in questo ultimo periodo in Calabria, dimostrano in maniera evidente che ci troviamo di fronte ad una strategia mafiosa posta in essere per suscitare paura e disorientamento, ribadire che nonostante gli arresti pure importanti dei boss Ferraro e Crea, che grazie al lavoro costante degli inquirenti e delle forze di polizia, sono stati fatti, la ‘ndrangheta continua la sua azione criminale”. “Non possiamo permettere – conclude il referente di Libera – che la ‘ndrangheta calpesti la libertà e la dignità delle persone che vogliono continuare a lavorare in Calabria: questo dev’essere un impegno prioritario da parte di tutti gli organi istituzionali”.