Emergenza profughi: Sos villaggi dei bambini, “animazione e scuola per non abbandonarli”

Spazi a misura di bambino, attività sportive, sostegno psicologico, lezioni di lingua araba e di inglese, collaborazione con i centri di accoglienza nell’isola di Lesbo che soccorrono i profughi appena sbarcati dalla rischiosa traversata dalla Turchia alla Grecia. Sono alcune delle attività che sta realizzando in Grecia l’associazione “Sos Villaggi dei bambini“, nell’ambito di un programma di emergenza per dare sostegno alle famiglie e ai minori stranieri. Nel centro di Eleonas, ad Atene, sono stati allestiti spazi ludici che coinvolgono circa 240 bambini, con lezioni d’arte, artigianato e giochi di gruppo. Ai giovani tra i 16 e i 30 anni vengono proposte invece attività sportive e presto il Comitato olimpico internazionale farà una donazione per creare un campo di calcio all’interno del centro. Il sostegno psicologico è rivolto per ora ad una trentina di bambini e ragazzi che hanno vissuto situazioni particolarmente dramamtiche. Le lezioni di inglese sono invece rivolte a bambini e adulti. “Gli adulti trovano molte difficoltà – spiega George Protopas, direttore nazionale di Sos Villaggi dei bambini in Grecia – ma sanno che la conoscenza dell’inglese sarà importante per potersi integrare”. A breve sarà assunto anche un insegnante di tedesco perchè molti profughi vogliono andare in Germania. Nel centro di Lesbo l’associazione sostiene 50 minorenni stranieri non accompagnati nel centro di accoglienza di Mori e e collabora con il centro di accoglienza di Apanemo gestito dall’International rescue committee, una ong statunitense che presta i primi soccorsi agli sbarcati.

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