Papa Francesco: a Confindustria, “al centro di ogni impresa vi sia l’uomo”

“Al centro di ogni impresa vi sia  l’uomo: non quello astratto, ideale, teorico, ma quello concreto, con i suoi sogni, le sue necessità, le sue speranze e le sue fatiche”. È l’appello rivolto dal Papa al mondo dell’industria, nella parte centrale del suo discorso in Aula Paolo VI, in chi ha esortato a “fare la differenza per un’impresa che metta al centro la persona, la qualità delle sue relazioni, la verità del suo impegno a costruire un mondo più giusto, un mondo davvero di tutti”. “Fare insieme – ha spiegato infatti il Papa –  vuol dire impostare il lavoro non sul genio solitario di un individuo, ma sulla collaborazione di molti. Significa fare rete per valorizzare i doni di tutti, senza però trascurare l’unicità irripetibile di ciascuno”. “Questa attenzione alla persona concreta comporta una serie di scelte importanti”, la consegna di Francesco, che è entrato nel dettaglio dello stile da adottare quando si fa impresa: “Significa dare a ciascuno il suo, strappando madri e padri di famiglia dall’angoscia di non poter dare un futuro e nemmeno un presente ai propri figli; significa saper dirigere, ma anche saper ascoltare, condividendo con umiltà e fiducia progetti e idee; significa fare in modo che il lavoro crei altro lavoro, la responsabilità crei altra responsabilità, la speranza crei altra speranza, soprattutto per le giovani generazioni, che oggi ne hanno più che mai bisogno”. “Dinanzi a tante barriere di ingiustizia, di solitudine, di sfiducia e di sospetto che vengono ancora erette ai nostri giorni – l’invito de Papa –  il mondo del lavoro, di cui voi siete attori di primo piano, è chiamato a fare passi coraggiosi perché trovarsi e fare insieme non sia solo uno slogan, ma un programma per il presente e il futuro”.

 

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