Cardinale Muller: carità “non è proselitismo”, ma dare “risposte” anche a migranti musulmani

“Non strumentalizziamo la carità praticata, rendendola uno strumento di proselitismo”. È l’invito rivolto dal cardinale Gerhard Ludwig Müller, perfetto della Congregazione per la dottrina della fede, durante il Congresso internazionale promosso dal Pontificio Consiglio Cor Unum, a dieci anni dalla “Deus Caritas est”. “Non possiamo sottoporre la carità a pressioni ideologiche”, ha aggiunto: “Il cristiano esperto sa quando parlare e quando tacere”. “In Germania abbiamo milioni di migranti e si rischia di dare loro solo un aiuto materiale”, ha però ammonito nel contempo il cardinale, ricordando che “la persona umana è una unità e non si possono scindere i bisogni materiali da quelli spirituali”. Di qui la necessità di “non aver paura di dare risposte di fede a quei migranti musulmani che fanno domande quando ci dicono: ‘i cristiani ci aiutano, i nostri fratelli musulmani non ci aiutano'”. Un esempio: le copie di “Youcat” fatte stampare anche in arabo. “A Malta, mi ha raccontato un vescovo, un giovane musulmano l’ha rubato, l’ha letto e poi ha detto: questa è la verità”, l’aneddoto raccontato da Müller.

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