Francia: sgombero Calais. P. Prencipe (vescovi francesi), “tra i profughi anche minori in attesa di ricongiungersi alle loro famiglie”

Tra i circa 4mila richiedenti asilo presenti nel campo di Calais ci sono 1.000 minori non accompagnati molti dei quali hanno le famiglie in Inghilterra. “Questi minori hanno il diritto di raggiungere i loro genitori e le loro famiglie in Gran Bretagna”. La denuncia è di padre Lorenzo Prencipe, missionario scalabriniano direttore del Servizio nazionale della pastorale dei migranti della Conferenza episcopale francese. Padre Prencipe fa il punto sulla situazione dello sgombero parziale di centinaia di migranti dal campo profughi tristemente noto come la Giungla, a Calais, che è stato rinviato perché un giudice ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni. “Ormai l’emozione attorno ai bambini che muoiono nel Mediterraneo, nell’Egeo o nella attraversata verso l’Europa – dice il religioso – ha lasciato il posto alla difesa dei propri confini e interessi nazionali come se questi siano una soluzione a un problema che inevitabilmente esploderà ancora”.
Lo Stato francese – spiega padre Prencipe – era stato condannato a garantire nel campo di Calais una certa pulizia e standard sanitari. “Ma se ottemperava a questa disposizione avrebbe corso il rischio di perpetuare una situazione non desiderata e allora si è deciso per lo sgombero e per la ricollocazione di almeno una parte di questi migranti in vari punti del Paese. Ma si tratta di misure palliative”.
Continuo oltretutto è il rimbalzo delle responsabilità tra Francia e Gran Bretagna e a peggiorare la situazione – incalza il religioso – “ci sono gli accordi di Dublino che sono ancora in vigore. Nonostante sia ancora indecisa se rimanere o no in Unione europea, la Gran Bretagna vuole far prevalere il fatto che questi richiedenti asilo sono arrivati in Francia e, quindi, spetta alla Francia gestirli o rimandarli indietro se non hanno diritto all’asilo”.
“È l’ennesimo esempio – incalza padre Prencipe – di una politica europea che non esiste e noi chiediamo che la questione migratoria e dell’asilo sia affrontata a livello globale ed europeo. Ci rendiamo però conto che questa soluzione politica europea è praticamente impossibile, e quindi l’unica cosa che si può sollecitare è il rispetto della dignità umana, e in modo particolare il rispetto e la tutela dei minori, delle persone in situazioni di vulnerabilità come donne e anziani. Non si può continuare ad essere schizofrenici: tentare cioè di bloccare la guerra in Siria e, allo stesso tempo, far pagare questa guerra siriana a chi dalla guerra sta fuggendo”.

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