Adozioni internazionali: Aibi, Cai paralizzata e dati non pubblicati dal 2013

“L’andamento delle adozioni internazionali nel nostro Paese da due anni è un mistero. Perché la Commissione adozioni internazionali (Cai)) non pubblica i dati dal 2013”. Ad affermarlo è l’associazione Aibi-Amici dei bambini, che definisce la Cai “cronicamente paralizzata” e rileva come lo scorso 1° dicembre la Newscastle University abbia diffuso un rapporto dettagliato sulle adozioni internazionali realizzate nel mondo, analizzando la situazione in tutti i principali Paesi di origine e di destinazione e mettendo in luce come la crisi dell’accoglienza adottiva prosegua a livello globale. Tuttavia, “in tutte le tabelle che corredano il rapporto – prosegue il comunicato di Aibi -, nella colonna relativa al 2014, alla voce ‘Italia’ compare un desolante ‘n/a’”. Tra i primi 14 Paesi di accoglienza dei bambini adottati, il nostro è l’unico a non aver ancora pubblicato i dati del 2014. Le proiezioni effettuate da Amici dei bambini all’inizio del 2015, sulla base delle cifre fornite da quegli enti autorizzati che avevano diffuso i propri dati sui loro siti, parlavano di circa 2.200 minori adottati entrati in Italia dal 1° gennaio al 31 dicembre 2014 ma, precisa Aibi, si tratta di proiezioni, non di dati reali. “La mancata pubblicazione da parte della Cai dei dati italiani finisce per falsare, anzi rendere impossibili, le statistiche sui Paesi di origine”. “Una lacuna particolarmente grave perché, per alcuni Paesi di origine, l’Italia era la principale terra di accoglienza dei bambini orfani e abbandonati”.

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