Pena di morte: ministro Orlando (Giustizia), “non rispondere alla logica della morte con la morte”

“Non rispondere alla logica della morte con la morte”. L’antidoto al terrorismo e alle più gravi forme di criminalità è “coltivare e rafforzare lo Stato di diritto”. “Questa sfida si vince andando avanti, non tornando indietro”. Lo ha detto il ministro della Giustizia italiano, Andrea Orlando, intervenendo questa mattina a Roma al convegno internazionale promosso dalla Comunità di Sant’Egidio dal titolo “Per un mondo senza la pena di morte”. “Di fronte al diffuso senso di insicurezza – ha detto il ministro – ingenerato nella collettività dai tragici attacchi terroristici che si verificano frequentemente in molte parti del mondo e che di recente hanno colpito anche l’Europa, dobbiamo sfuggire alla tentazione di ritenere necessario il ricorso a misure forti ed esemplari (termini che sentiamo spesso pronunciare nelle dichiarazioni dei leader) che possono in qualche modo giustificare il ricorso alla pena di morte”. “La reazione a queste azioni di guerra – ha seguito Orlando – non deve trascinare anche noi in una guerra costringendoci a rinunciare al patrimonio di libertà fondamentali e alle faticose conquiste dello Stato di diritto. La lotta al terrorismo e alle più gravi forme di criminalità deve essere vinta da un lato da misure rafforzate di sicurezza pubblica, di intelligence, di scambio di informazioni e coordinamento investigativo per garantire più efficacemente la sicurezza dei nostri paesi e delle nostre comunità; dall’altro con politiche educative volte alla prevenzione dei fenomeni di radicalizzazione ed estremismo violento e alla promozione della tolleranza e del rispetto dell’altro per combattere e sradicare qualsiasi forma di razzismo e incitamento all’odio e alla violenza”.

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