Pena di morte: card. Marx, “bisogna difendere la società dalla sete di vendetta”

“Ci sono grandi aspettative in ogni angolo del mondo per questo Anno giubilare che papa Francesco ha dedicato alla misericordia. La misericordia è una porta aperta alla vita e al perdono di tutti. La misericordia è la ribellione di Dio nei confronti del male, della violenza, della morte. In un’epoca caratterizzata dal conflitto, dal terrorismo, dalla paura, la misericordia può essere una luce di speranza”. Lo ha detto il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, nonché presidente della Comece, intervenendo questa mattina a Roma al convegno internazionale dal titolo “Per un mondo senza la pena di morte”, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. L’iniziativa ha avuto il plauso ieri da papa Francesco che all’Angelus ha rivolto un messaggio “alla coscienza dei governanti” perché nell’anno giubilare dedicato appunto alla misericordia non venga eseguita alcuna condanna a morte.
“Per noi cristiani la misericordia – ha spiegato Marx – ha il volto di un uomo condannato a morte che sulla croce è stato in grado di perdonare coloro che lo stavano crocifiggendo. Un uomo che ha sradicato ogni istinto malvagio ad ogni progetto di morte, rendendo il comandamento non uccidere universale”.
Da qui l’appello del cardinale a sostegno della “moratoria” chiesta ieri dal Papa: “Bisogna difendere la società dalla sete di vendetta. Anche oggi sentiamo politici in tutto il mondo che parlano di vendetta. La vendetta non è una soluzione. Non può risolvere alcun problema sociale e politico. Dobbiamo trovare programmi di riabilitazioni intelligenti per coloro che commettono reati seri. Bisogna iniettare dosi di saggezza e di speranza nelle persone”. “La punizione inflitta dallo Stato – incalza l’arcivescovo – non è mai un deterrente per le persone che hanno già sperimentato la morte infliggendola, diventando schiavi della loro ideologia terrorista e criminale. Pensiamo alla mafia, al narcotraffico. Sono persone che non hanno paura della pena di morte. Non è questo lo strumento che porterà pace e riconciliazione nella società”. La pena di morte – osserva Marx – “non è un deterrente neanche per coloro che causano la morte uccidendo loro stessi, profanando il nome di Dio che pretendono di servire nei loro progetti di terrore”. Per questo papa Francesco invita tutti a diventare “protagonisti di misericordia” e “le sue parole scuotono la coscienza delle persone” anche perché – ha concluso il cardinale ricordando Papa Francesco – “per lo Stato di diritto la pena di morte è un fallimento poiché costringe lo Stato ad uccidere in nome della giustizia. Questa non è civiltà. Non è la civiltà dell’amore e della vita, la civiltà del futuro”.

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