Papa in Messico: al mondo del lavoro, “dialogo, confronto, incontro”

“Dialogo, confronto, incontro”. Sono queste le tre parole consegnate, a braccio e a più riprese, dal Papa ai rappresentanti del mondo del lavoro messicano. “Mi ricordo un anziano operaio, onesto, morto con quello che guadagnava, non si è mai approfittato di nessuno”, ha raccontato Francesco: “Quando andavo al tavolo del negoziato – mi diceva – io sapevo che avrei perso qualcosa, perché dovevamo guadagnare tutti”. “È così”, ha commentato Francesco: “Si perde qualcosa, ma è perché si deve guadagnare tutti”. E questo, ha aggiunto al termine del discorso, “lo si fa col negoziato, perdendo perché guadagnino tutti”. L’altro esempio a braccio è quello tratto dalle parole di uno dei giovani, che “ieri allo stadio di Morelia ha detto: questo mondo ci toglie la capacità di sognare, ed è vero, qualche volta ci toglie la capacità di sognare, la gratuità”. “Quando un figlio vede il padre o la madre solo il fine settimana, perché quando vanno a lavorare stanno dormendo e quando tornano vanno a dormire, questo è cultura dello scarto!”, ha esclamato il Papa: “Dovete sognare un Messico dove la mamma e il papà abbiamo tempo per giocare con i loro figli”. “Non stanchiamoci di dialogare!”, l’altra esortazione di Francesco: “Le guerre si allargano anche a causa della mancanza di incontro e di chi non dice nulla”.

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