Papa Francesco e Kirill: Dichiarazione comune, appello per il Medio Oriente e per i due vescovi rapiti in Siria

Un appello forte alla comunità internazionale perché si fermi il massacro in Medio Oriente e si ponga fine al terrorismo con “azioni comuni, congiunte e coordinate”. Papa Francesco e il Patriarca Kirill dedicano la prima parte della loro Dichiarazione comune firmata a L’Avana ai cristiani perseguitati in Medio Oriente e in Nord Africa. “Il nostro sguardo si rivolge in primo luogo verso le regioni del mondo dove i cristiani sono vittime di persecuzione. In molti paesi del Medio Oriente e del Nord Africa i nostri fratelli e sorelle in Cristo vengono sterminati per famiglie, villaggi e città intere. Le loro chiese sono devastate e saccheggiate barbaramente, i loro oggetti sacri profanati, i loro monumenti distrutti”. I primati della Chiesa cattolica e ortodossa russa si rivolgono alla comunità internazionale: “In Siria e in Iraq la violenza ha già causato migliaia di vittime, lasciando milioni di persone senza tetto né risorse. Esortiamo la comunità internazionale ad unirsi per porre fine alla violenza e al terrorismo e, nello stesso tempo, a contribuire attraverso il dialogo ad un rapido ristabilimento della pace civile. È essenziale assicurare un aiuto umanitario su larga scala alle popolazioni martoriate e ai tanti rifugiati nei paesi confinanti”. Kirill e Francesco rivolgono un appello anche per la liberazione dei due vescovi rapiti in Siria: “Chiediamo a tutti coloro che possono influire sul destino delle persone rapite, fra cui i Metropoliti di Aleppo, Paolo e Giovanni Ibrahim, sequestrati nel mese di aprile del 2013, di fare tutto ciò che è necessario per la loro rapida liberazione”. “Ci rivolgiamo, con un fervido appello, a tutte le parti che possono essere coinvolte nei conflitti perché mostrino buona volontà e siedano al tavolo dei negoziati”.

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