Papa Francesco: udienza, “è bello” dare una parte del proprio stipendio per “aiutare gli altri”

“Queste cose succedono anche oggi”. Con queste parole, a braccio, il Papa ha commentato il versamento delle “decime” destinate ai senza terra, ai poveri, agli orfani, alle vedove, o le “primizie” da condividere “con gli stranieri che non avevano campi”: tutte norme previste dalla legge biblica nell’anno giubilare, nelle quali “troviamo indicazioni valide anche oggi, che fanno riflettere”. Nel Levitico, ha ricordato il Papa, “si prevedeva cioè che la decima parte del raccolto, o dei proventi di altre attività, venisse data a coloro che erano senza protezione e in stato di necessità, così da favorire condizioni di relativa uguaglianza all’interno di un popolo in cui tutti dovevano comportarsi da fratelli. C’era anche la legge concernente le primizie, cioè la prima parte del raccolto, la parte più preziosa, che doveva essere condivisa con i Leviti e gli stranieri, che non possedevano campi, così che anche per loro la terra fosse fonte di nutrimento e di vita”. “Siamo tutti ospiti del Signore, in attesa della patria celeste, chiamati a rendere abitabile e umano il mondo che ci accoglie”, ha osservato Francesco: “E quante primizie chi è più fortunato potrebbe donare a chi è in difficoltà! Primizie non solo dei frutti dei campi, ma di ogni altro prodotto del lavoro, degli stipendi, dei risparmi, di tante cose che si possiedono e che a volte si sprecano”. “Questo succede anche oggi”, ha commentato fuori testo: “Nell’Elemosineria Apostolica, qui, arrivano lettere con un po’ di denaro, ‘è una parte del mio stipendio per aiutare gli altri'”. “E questo è bello”, ha esclamato il Papa: “Aiutare gli altri, le istituzioni di beneficenza, gli ospedali di riposo: dare le decime, anche ai forestieri, quelli che sono stranieri e sono di passaggio. Gesù è stato di passaggio in Egitto”.

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