Migrazioni: Avramopoulos (Commissione Ue), passi avanti dell’Italia per riconoscimento migranti e rimpatri

(Bruxelles) Entrata in funzione “di tutti gli hotspot previsti” in Italia e Grecia, riconoscimento “del 100% dei migranti” che arrivano in Europa, “fare sul serio nei ricollocamenti”, “aumentare i rimpatri di migranti che non hanno il diritto alla protezione” internazionale, avanti con l’accordo con la Turchia, compresi i tre miliardi di euro per assistere i rifugiati siriani. Il commissario Ue Dimitri Avramopoulos, che si occupa di migrazioni, ha inviato oggi “una lettera a ogni ministro dell’Interno” dei Paesi aderenti con “un messaggio chiaro”: la crisi migratoria necessita di risposte immediate e occorre “cambiare marcia sui ricollocamenti”. Nella sala stampa della Commissione, il politico greco presenta una serie di misure e azioni che saranno discusse settimana prossima al Consiglio europeo (assieme al referendum britannico sulla permanenza nell’Unione). Nel frattempo rassicura sulla Grecia, “nessun Paese deve essere espulso da Schengen”. Mentre, aggiunge Avramopoulos, tutti gli Stati Ue devono svolgere i compiti decisi insieme, per quanto riguarda i ricollocamenti che procedono troppo lentamente, attuando “gli impegni nel segno della responsabilità e della solidarietà”.

Sull’Italia il commissario europeo afferma che la procedura avviata per la mancata raccolta delle impronte digitali dei migranti dovrebbe rientrare: “Non ci saranno nuvole su tale questione che ha amareggiato” il premier italiano Matteo Renzi. In un dossier dedicato all’Italia, la Commissione riconosce che l’Italia è giunta nel gennaio 2016 al riconoscimento dell’87% dei migranti arrivati sul suo territorio, rispetto al 36% del settembre 2015. Nel frattempo l’Italia aspetta che i quasi 40mila ricollocamenti promessi in sede Ue siano concretizzati: per ora sono fermi a quota 279. Dal canto suo il governo di Roma nel 2015 ha attuato 14mila rimpatri di migranti che non hanno diritto, secondo le normative internazionali, all’asilo. La Commissione ritiene però che questi numeri siano insufficienti, rispetto alle 170mila persone arrivate in Italia negli scorsi 12 mesi.

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