Reddito minimo: Alleanza contro la povertà, “rivedere il disegno di legge delega”

“Il Governo Renzi ha avuto il merito di costruire le condizioni affinché nel nostro Paese si possa gradualmente arrivare all’introduzione di una misura nazionale con il profilo del Reis (Reddito di inclusione sociale). L’approvazione dell’attuale testo del disegno di legge delega, però, allontana l’obiettivo”. È la posizione dell’Alleanza contro la Povertà in Italia che chiede una “profonda revisione” della legge delega attraverso un ampio confronto pubblico tra Governo, Parlamento e soggetti sociali. “A fronte del disinteresse mostrato dalla politica in passato – si legge in una nota -, la legge di stabilità rappresenta ciò che di meglio sia mai stato realizzato in Italia nella lotta all’esclusione sociale. Il nostro ritardo, però, è tale che per arrivare al Reis il cammino da compiere è ancora lungo”.  Secondo l’Alleanza, che riunisce numerose realtà del mondo cattolico e laico, “il disegno di legge delega allontana dal percorso” verso l’introduzione del Reis, per alcune ragioni: “Primo, non è previsto il necessario incremento di finanziamenti. La delega esclude ulteriori stanziamenti per la lotta alla povertà, tranne quelli provenienti dal riordino complessivo delle prestazioni assistenziali. Il punto di fondo – seppure manchino stime precise – è chiaro: la delega non contiene alcuna ipotesi di finanziamento che renda possibile (e neppure avvicinabile) prima del prossimo decennio il reperimento dei 7 miliardi indispensabili per il Reis”.  L’Alleanza chiede, invece, “di prevedere un percorso di graduale incremento delle risorse che permetta di introdurre il Reis nella sua interezza entro il 2019” e “di separare gli atti sulla lotta alla povertà da quelli sulla revisione dell’assistenza”: “Il riordino delle prestazioni assistenziali, pur necessario, deve essere vincolato ad una vera riforma del welfare, con l’obiettivo di ampliare e rendere più efficace il sistema di protezione sociale”. Secondo, “ci si ferma a 3 poveri su 10. L’Alleanza propone di giungere al Reis attraverso un Piano in quattro annualità, dal 2016 al 2019, che incrementi via viale risorse sino a disporre, alla sua conclusione, dei 7 miliardi necessari a raggiungere tutti i 4,1 milioni di persone in povertà assoluta”. “Mentre per il 2016 i fondi previsti dal Governo sono sostanzialmente simili a quelli ipotizzati dall’Alleanza – osservano -, a partire dal 2017 le strade divergono perché, come detto, l’attuale testo della delega non ne contempla la progressiva crescita bensì la stabilizzazione a 1,5 miliardi annui”. In questo modo si arriverebbe “a coprire intorno al 30% delle persone povere (tra 1,2 e 1,3 milioni), quelle appartenenti ad alcune tra le famiglie indigenti con figli”. Terzo, “l’inclusione sociale rischia di rimanere solo un obiettivo dichiarato” senza “fornire ai soggetti del welfare locale, a partire dai Comuni, gli strumenti per poter concretamente lavorare per l’inclusione degli utenti”.

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