Papa Francesco: ai consacrati, no al “terrorismo delle chiacchiere”

“Se in questo Anno della Misericordia ognuno di voi riuscisse a non fare mai il terrorista, la terrorista delle chiacchiere, sarebbe un successo di santità grande!”. Lo ha detto, tra gli applausi, il Papa, rivolgendosi alle migliaia di consacrati e consacrate che affollavano oggi l’Aula Paolo VI. Francesco, infatti, è tornato ancora una volta su un tema a lui caro: il “no” al “terrorismo delle chiacchiere”. “Un modo di allontanare un fratello e una sorella nella comunità è proprio questo, il terrorismo delle chiacchiere – ha spiegato – perché chi chiacchiera è un terrorista dentro la propria comunità. È come chi butta una bomba contro questo o quello e poi se ne va tranquillo: chi fa questo distrugge, come una bomba”. “La bomba delle chiacchere è fare la guerra, allontanare le persone, provocare distanze e anarchismo”, ha aggiunto. “La virtù umana più difficile da avere è dominare la lingua”, ha ammonito il Pontefice. “Se ti viene da dire qualcosa contro un fratello o una sorella, morditi la lingua forte”, il suo consiglio scherzoso. E ancora: “Se c’è qualcosa da correggere, lo dici alla persona, oppure – se non è prudente – lo dici alla persona che può risolvere il problema, e a nessun altro. Le chiacchiere non servono”. “Nel capitolo, invece, bisogna dire tutto”, ha esortato il Papa scendendo ancora nei dettagli, “perché c’è la tentazione di non dirlo in capitolo e di dirlo poi fuori”. Ancora un’altra citazione di Santa Teresa del Bambin Gesù, che “mai si è lamentata del lavoro, del fastidio che le dava quella suora che doveva portare tutti i giorni dal coro alla sala da pranzo: era anziana, paralitica, anche un po’ nevrotica, ma mai è andata dalle altre sorelle a dire qualcosa. Le portava il tovagliolo, le spezzava il pane, le faceva un sorriso”.

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