“In soli 10 giorni, circa 31.500 persone sono sfollate dalla parte orientale di Aleppo. Secondo le ultime stime, sembra che almeno il 50% degli sfollati siano bambini. Per far fronte a questa situazione, gli operatori dell’Unicef stanno lavorando 24 ore su 24 per rendere un po’ più sopportabile la vita ai bambini”. È quanto si legge in una nota del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia. “Sono stati distribuiti vestiti invernali, l’acqua è stata trasportata presso i rifugi e le aree in cui la popolazione sta facendo ritorno, come ad Hanano. L’Unicef sta fornendo carburante e riparando la rete idrica ad Aleppo, per garantire a 1,2 milioni di persone l’accesso all’ acqua potabile. Circa 7.000 bambini e le loro madri sono stati sottoposti a vaccinazioni di routine di base. Attraverso le cliniche mobili sono stati visitati oltre 1.600 bambini per la malnutrizione e sono stati distribuiti integratori alimentari. Circa 6.000 bambini stanno ricevendo informazioni sui rischi connessi alle mine e servizi di supporto psicologico. Questi semplici e immediati interventi possono salvare vite umane”. “Anche se l’attenzione del mondo è concentrata su Aleppo, sfortunatamente le sofferenze umane sono diffuse in tutta la Siria. La parte orientale di Aleppo è solo una delle 16 aree sotto assedio, in cui stimiamo che ci siano circa mezzo milione i bambini intrappolati in condizioni di vita che si stanno facendo sempre più difficili”.