Papa Francesco: Angelus, Dio “non lascia l’uomo in balia del suo male”

Dio “non lascia l’uomo in balia del suo male”. Lo ha assicurato il Papa, nell’Angelus di oggi, dedicato alla solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Citando il libro della Genesi, Francesco ha ricordato come in esso si presentano “due passaggi cruciali nella storia dei rapporti tra l’uomo e Dio: potremmo dire che ci conducono alle origini del bene e del male”. Il libro della Genesi, in particolare, “ci mostra il no delle origini, quando l’uomo ha preferito guardare a sé piuttosto che al suo Creatore, ha voluto fare di testa propria, ha scelto di bastare a sé stesso. Ma, così facendo, uscendo dalla comunione con Dio, ha smarrito proprio sé stesso e ha cominciato ad avere paura, a nascondersi e ad accusare chi gli stava vicino”. Questi sono i sintomi: la paura, “questo è un sintomo”, ha aggiunto il Papa a braccio: “Accusare gli altri, non guardare se stesso indica che mi sto allontanando da Dio”. “Questo fa il peccato”, ha commentato: “Ma il Signore non lascia l’uomo in balia del suo male; subito lo cerca e gli rivolge una domanda piena di apprensione: ‘Dove sei?’. Come se dicesse: ‘Ma fermati!’.  È la domanda di un padre o di una madre che cerca il figlio smarrito: ‘Dove sei? In che situazione sei andato a finire?’. E questo Dio lo fa con tanta pazienza, fino a colmare la distanza creatasi alle origini”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori

Informativa sulla Privacy