Cardinale Bagnasco: “il primo modo di amare gli altri è testimoniare la verità di Cristo”

 

“Nei nostri tempi, nel nostro mondo, stiamo dimenticando la grandiosa verità della grazia di Dio. Il mondo moderno vuole farci credere che siamo noi a salvarci dal male morale, che la vita è nelle nostre mani, che siamo gli unici protagonisti del nostro destino”. Ad affermarlo il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, nell’omelia che ha pronunciato questa mattina in occasione della solennità di Maria Immacolata. “La cultura moderna – ha proseguito – vuole farci credere che la santità è cosa di altri tempi e ne sorride con aria di sufficienza. Vuole farci credere che ciò che conta sono solo le cose materiali, il successo, il prestigio, il potere, l’apparire, l’essere noti, ammirati sulla scena effimera del tempo del mondo”. In questo contesto, ha domandato il porporato, “da che cosa si distingue un credente?”. E, ancora: “Si deve distinguere o deve lasciarsi omologare?”. Come cristiani, ha proseguito, sappiamo che “dobbiamo stare nel mondo, ma non essere del mondo” e che “il Vangelo unisce e divide”. Infatti, “non possiamo scegliere dal Vangelo alcune pagine e dimenticarne altre”. È per questo che “il vangelo assume e anche separa”, “se così non fosse, che novità avrebbe portato nel mondo?”. Il cardinale ha quindi ricordato che “il primo modo di amare e servire gli altri è testimoniare ed annunciare la verità di Cristo anche se questa a volte non è compresa e a volte rifiutata”. “Forse che Gesù ha fatto diversamente?” ha domandato. “Perché scandalizzarci e cercare alchimie perché tutto fili liscio, secondo il mondo, senza creare intoppi, senza apparire divisivi?”. Si potrebbe fare, ma “a prezzo della verità di Cristo”.

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