8 dicembre: mons. Moraglia (Venezia), il prete “non è un battitore libero”, vocazioni “cura di tutta la Chiesa”

“Le vocazioni non possono essere cura solo del vescovo e del rettore del seminario, ma di tutta la Chiesa”. Lo ha detto monsignor Francesco Moraglia, patriarca di Venezia, nell’omelia della Messa dell’Immacolata, celebrata oggi nella basilica di San Marco. I seminaristi, ha esordito il patriarca riferendosi a questi ultimi, “sono vera benedizione per la nostra Chiesa perché la loro presenza dice ricchezza spirituale, la loro assenza povertà”.  “I seminaristi – ha proseguito – sono oggetto di una particolare cura del vescovo, del rettore, del padre spirituale e dell’intera équipe educativa del seminario, ma sarebbe insensibilità o addirittura irresponsabilità ecclesiale se i fedeli non percepissero i seminaristi e, più in generale, il tema delle vocazioni al sacerdozio come questione fondamentale per la Chiesa”. “I preti che abbiamo incontrato e ci hanno accompagnati nei momenti più importanti della nostra vita personale e familiare, non ci venivano incontro a titolo personale ma erano mandati dalla Chiesa”, ha sottolineato Moraglia: “il prete è costituito tale dalla Chiesa e per la Chiesa. Non è un battitore libero che si muove in splendida solitudine: risulterebbe una figura caricaturale di prete”.

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