Papa Francesco: Te Deum, “non essere ingenui”. Non “vivere” nella “logica del privilegio”

“Non possiamo permetterci di essere ingenui. Sappiamo che da varie parti siamo tentati di vivere” nella “logica del privilegio che ci separa-separando, che ci esclude-escludendo, che ci rinchiude-rinchiudendo i sogni e la vita di tanti nostri fratelli”. Così Papa Francesco presiedendo oggi pomeriggio, nella basilica di San Pietro, i Primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio con il tradizionale “Te Deum” di fine anno. “Oggi – ha detto il Papa -, davanti al bambino di Betlemme, vogliamo ammettere di avere bisogno che il Signore ci illumini, perché non sono poche le volte in cui sembriamo miopi o rimaniamo prigionieri di un atteggiamento marcatamente integrazionista di chi vuole per forza far entrare gli altri nei propri schemi. Abbiamo bisogno di questa luce, che ci faccia imparare dai nostri stessi errori e tentativi al fine di migliorarci e superarci; di questa luce che nasce dall’umile e coraggiosa consapevolezza di chi trova la forza, ogni volta, di rialzarsi e ricominciare”. Da qui l’invito, “mentre un altro anno volge al termine”, a sostare “davanti al presepe”, per “ringraziare di tutti i segni della generosità divina nella nostra vita e nella nostra storia, che si è manifestata in mille modi nella testimonianza di tanti volti che anonimamente hanno saputo rischiare. Ringraziamento che non vuole essere nostalgia sterile o vano ricordo del passato idealizzato e disincarnato, bensì memoria viva che aiuti a suscitare la creatività personale e comunitaria perché sappiamo che Dio è con noi”.

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