Sardegna: migliaia di persone alla Marcia della pace a Cagliari

Sono stati migliaia i partecipanti alla Marcia della Pace, giunta alla sua XXX edizione e svoltasi per la prima volta a Cagliari, organizzata dalla Caritas di Ales-Terralba e dalla delegazione regionale Caritas Sardegna. L’iniziativa ha preso il via ieri alle 15 nel Sagrato di Bonaria; il vescovo della diocesi di Ales-Terralba, mons. Roberto Carboni, ha sottolineato il lungo cammino svolto in questi trent’anni, partendo dai territori della Marmilla e del Medio Campidano, per giungere a Cagliari, raccogliendo l’appello di Papa Francesco e il suo messaggio per la 50.ma Giornata mondiale della Pace. “Siamo uomini di buona volontà che, attraverso la loro presenza, desiderano formare un corteo per andare a costruire una società di pace, all’insegna della non-violenza – ha detto -. E questo lo chiediamo a chi governa il mondo, a chi detiene il potere economico e finanziario e a chi, in Sardegna, ha il dovere di varare politiche in cui la pace dell’uomo sia al primo posto”. Mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias, ha ricordato che la violenza oggi si presenta in diverse forme, all’interno delle famiglie, nella mancanza di posti di lavoro, nelle migrazioni forzate, nelle disuguaglianze. “Ci ritroviamo insieme – ha detto poi don Marco Lai, delegato regionale della Caritas Sardegna – per riflettere su nuove progettualità e promuovere la pace come stile di vita, capace di illuminare il nostro agire quotidiano”. Mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, ha ricordato che “ciascuno di noi è chiamato a compiere gesti concreti per raggiungere la pace”. Ospite della Marcia don Maurizio Patriciello, parroco di Parco verde di Caivano, territorio conosciuto come “la terra dei fuochi”: ha esortato i giovani a combattere per la pace, a non “rottamare” nessuno perché la nostra società ha bisogno della saggezza degli anziani, così come della presenza dei bambini. “La guerra scoppia dove c’è ingiustizia – ha detto – perciò vi esorto a eliminare ogni forma di ingiustizia”. Don Angelo Pittau, ideatore della marcia, ha concluso sottolineando come anche quest’anno l’evento abbia “consentito di superare ideologie, diversità di cultura, di fedi, di schieramenti politici, di razza, lasciandosi alle spalle ogni divisione”.

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