Monsignor Galantino: Sole 24 Ore, “garantire le cure palliative a tutti coloro che ne hanno bisogno”

“Le cure palliative devono essere garantite a tutti coloro che ne hanno bisogno, indipendentemente se il loro luogo di residenza è in Lombardia, Calabria o Puglia”. È l’appello con cui si conclude l’articolo firmato da monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, su “Il Sole 24 Ore”, in cui si affronta il tema del fine-vita partendo dalla consapevolezza che nella nostra società “la morte si è progressivamente trasformata da fenomeno sociale a fatto sempre più privato: lasciando spazio alla tecnica e alla tecnologia e collocandola quasi esclusivamente negli ospedali”. L’Organizzazione mondiale della Sanità ha stimato che nel mondo, fra il 2000 e il 2050, il numero delle persone con una età superiore agli 80 anni aumenterà di 4 volte e che in Italia gli ultraottantenni passeranno dall’attuale 6% al 14% della popolazione totale. Ciò fa sì che “sempre più persone convivono per anni con malattie croniche e degenerative, spesso concomitanti, che li conducono alla fine della loro vita e alla morte”. D qui la necessità di porsi il problema delle “cure palliative”, come fa la Federazione cure palliative onlus attraverso un “approccio olistico” in cui l’ obiettivo è “migliorare la qualità di vita dei malati che si avviano alla fine della loro vita e che si trovano ad affrontare, assieme alle loro famiglie, i tanti problemi collegati alla presenza di malattie non più guaribili e che sono spesso causa di grave sofferenza non solo fisica, ma anche psicologica, sociale e spirituale”. “L’affermazione del valore della vita, la morte considerata come un evento naturale”, i cardini delle cure palliative, che  non prolungano né abbreviano l’esistenza, provvedono piuttosto al sollievo del dolore e degli altri sintomi, offrono un sistema di supporto per aiutare il paziente a vivere più attivamente possibile fino alla morte e supportano la famiglia a convivere con la malattia e ad elaborare, in seguito, la morte del proprio congiunto”. “Quando ciò viene fatto, lo sviluppo delle cure palliative in un Paese diventa un indicatore attendibile di come una società o una comunità si fa carico dei propri cittadini”, fa notare il segretario generale della Cei: “Soprattutto se si tiene conto che non sempre e non dovunque purtroppo le cure palliative sono di fatto assicurate come un diritto umano fondamentale”.

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