Carcere: p. Trani (Regina Coeli), “un nuovo modo di porsi nei confronti dei giovani”

“Dobbiamo creare oggi una cultura di attenzione nei confronti dei giovani, un nuovo modo di porsi nei loro confronti, perché non diventino i detenuti di domani”: lo ha detto padre Vittorio Trani, cappellano del carcere “Regina Coeli” da oltre 35 anni, a conclusione del 49° convegno nazionale del Coordinamento enti e associazioni di volontariato penitenziario-Seac che si è svolto a Roma sul tema “minori e altre vulnerabilità dietro le sbarre”. “L’accento sui minori – ha commentato al Sir – ci ha permesso di allargare lo sguardo su un settore trascurato. E’ fondamentale capire quanto dolore e disagio c’è tra i figli che hanno un papà in carcere: sappiamo, ad esempio, che se l’arresto avviene in età scolare i ragazzi entrano in crisi e non studiano più, c’è un vero e proprio blocco. Ed è importante anche stare vicini ai detenuti con figli, per permettere loro di continuare a svolgere il ruolo genitoriale”. A “Regina Coeli” i detenuti sono oggi 950, la metà ha figli. In chiusura dei lavori la presidente del Seac Laura Marignetti ha richiamato, in proposito, “la povertà educativa di noi adulti, la nostra difficoltà a essere un riferimento credibile nei confronti dei giovani nel dare regole e sostegno”.

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