Diocesi: mons. Sorrentino (Assisi) su Santuario della spogliazione, “Francesco profeta di economia alternativa”

Una Chiesa spogliata del superfluo e della mondanità. Su questo si incentra la lettera pastorale indirizzata da monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, alla comunità diocesana e ai pellegrini in occasione del decreto di istituzione di un nuovo Santuario – il Santuario della spogliazione – nella chiesa di Santa Maria Maggiore, antica cattedrale di Assisi annessa al vescovado. La lettera porta la data simbolica del Natale. In quest’area, spiega il presule, san Francesco “fece il gesto clamoroso di spogliarsi di tutto, per essere tutto di Dio e dei fratelli. Siamo soliti ricordare questo gesto come ‘spogliazione”’. L’incoraggiamento a mettere a fuoco questa “icona”, prosegue il vescovo, è venuto dalla storica visita di Papa Francesco ad Assisi il 4 ottobre 2013, e dalla sua sosta anche nella Sala della spogliazione. Di qui la “connotazione” di santuario alla chiesa di Santa Maria Maggiore, affidata alla cura della Provincia Serafica dei frati minori cappuccini. La spogliazione di Francesco, che “ha un preciso modello: Gesù crocifisso”, è “una pagina di teologia”, scrive ancora il presule, che nella figura accogliente del vescovo ravvisa il concetto di “Chiesa madre”. Ma il gesto di Francesco “si presta ad essere letto anche da un punto di vista piuttosto inusuale: quello dell’economia” come “profezia di una economia alternativa, il cui motore non è l’interesse egoistico, ma l’etica della gratuità, della fraternità, della solidarietà”. Una prospettiva “da riscoprire con urgenza – scrive Sorrentino richiamando Papa Francesco nell’Evangelii gaudium -, mentre il mondo è governato da un’economia che ‘uccide’, a vantaggio di pochi e a danno di una massa enorme di esseri umani”.

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