Società: mons. Benotto (Pisa), “andiamo fino a Betlemme, cioè nei luoghi dai quali il mondo che conta rifugge”

“Essere sempre più capace di aprire le porte del cuore ai più piccoli e ai più poveri della Betlemme del nostro tempo”. È l’invito rivolto alla comunità ecclesiale pisana dal suo arcivescovo, monsignor Giovanni Paolo Benotto, in occasione del Natale. “La sfida che ci viene lanciata – scrive Benotto – è quella di metterci in cammino e di andare fino a Betlemme, cioè nei luoghi dai quali il mondo che conta rifugge”. “C’è bisogno di non aver paura di andare contro corrente, di non fermarci alla ovvietà che ci viene propinata dai potenti della comunicazione sociale – osserva l’arcivescovo – ma di ritrovare la capacità dell’ascolto senza pregiudizi e il coraggio di non lasciarci anestetizzare da chi tenta di illuderci chiamando bene ciò che è male e presentando come onesto ciò che invece è latrocinio e ruberia”. “C’è bisogno di riscoprire nella Betlemme che è il vivere della nostra società – aggiunge – chi è pregiudizialmente scartato ed emarginato per accoglierlo e fargli gustare la gioia di una famiglia nella quale ci si vuole bene, ci si comprende e insieme si condivide l’esperienza della fede in Cristo Gesù”. “Anche oggi Gesù è presente nel mondo per incontrare ogni persona”, sottolinea Benotto, per il quale “gli occhi della fede ci permettono di riconoscerlo, accoglierlo e amarlo soprattutto in tutti coloro che dolore, sofferenza, povertà o diversità di provenienza hanno emarginato, quasi rendendoli invisibili in una società che per paura si chiude sempre più nell’individualismo e fa fatica a capire la bellezza della gratuità e del dono di sé”.

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