Natale 2016: mons. Staglianò (Noto), “Gesù è venuto a bruciare le maschere dell’uomo e di Dio”

“Gesù è venuto a bruciare le maschere dell’uomo e di Dio”. Lo afferma il vescovo di Noto, monsignor Antonio Staglianò, nel messaggio alla diocesi in occasione del Natale. “Capita tra noi esseri umani – osserva il vescovo – che guardiamo le maschere che ci mettiamo noi stessi o che altri ci mettono addosso”. Per Staglianò, “il rischio è di trasformare la vita ordinaria di tante persone in una perpetua e infinita carnevalata, dove tutti ‘recitano una parte’, dentro una-ormai-non-più-innocente ipocrisia”. “Accade in ogni settore della vita dell’uomo: in politica, come nell’economia, nella società, come nella famiglia” e – assicura il vescovo – anche “nella religione”. “Infatti – prosegue – la religione vuole che la persona ‘creda’ e, invece, spesso, le persone della religione ‘non credono'” e “non credendo, trasformano la religione in un contenitore bello all’esterno e dentro vuoto”. “La religione non-credente è una maschera, la religione che crede è il volto”, ammonisce Staglianò, ricordando che “Gesù nasce a Bethleem per rivelare il vero volto umano dell’uomo”. “Allo specchio del Nazareno, tante forme disumane delle maschere degli umani di oggi, nelle società dell’iperconsumo, appaiono in tutta evidenza come ‘bruttezza della vita’”, aggiunge il vescovo, riferendosi allo “spreco del pane e dell’acqua”, allo “scarto delle persone”, allo “sfruttamento anarchico delle risorse della terra” e alla “chiusura egoistica e razzistica alla vita”. L’augurio di Staglianò è di poter riscoprire “la fede cattolica in tutta la sua bellezza, quella delle opere di misericordia da fare perché la salvezza – conclude – entri nelle nostre case e dia gioia alle nostre famiglie e alle famiglie di tutto il mondo”.

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