Natale 2016: mons. Pizziol (Vicenza), “non lasciamo paura o egoismo ci derubino della nostra umanità”

“Accogliere significa ricevere qualcuno riconoscendogli pari dignità, accorciando le distanze, creando una relazione solidale, ponendosi in un atteggiamento di empatia. L’accoglienza si vive e si pratica nella famiglia, nella comunità civile, nella comunità parrocchiale o nel gruppo associativo”. Lo scrive il vescovo di Vicenza, monsignor Beniamino Pizziol, nella lettera in occasione del Natale. “Essere aperti all’accoglienza non è mai semplice perché ci espone al rischio di uscire dalle nostre certezze e comodità”, riconosce mons. Pizziol, secondo cui “il clima culturale in cui viviamo ci spinge verso l’individualismo e il ripiegamento nella sfera del privato, sia esso familiare, religioso o sociale”. “Anche a noi può accadere di provare paura e di tenere a distanza chi è povero, diverso, parla un’altra lingua, pratica una religione che non è la nostra, ha usi e costumi differenti”, prosegue il vescovo, osservando che “in un periodo di grave crisi lavorativa e economica il timore può tradursi addirittura in un atteggiamento di rifiuto”. “Non lasciamo che la paura, o peggio ancora l’egoismo, ci derubino della nostra umanità”, ammonisce Pizziol, invitando chi ha responsabilità educative “a formare uomini e donne responsabili, liberi da pregiudizi, paure e diffidenze, aperti a incontro, dialogo e accoglienza”. Condividendo le testimonianze di persone accolte e aiutate grazie alle iniziative caritative attivate nel corso dell’anno giubilare, il vescovo le ripropone alla comunità vicentina assicurando che “l’aiuto che possiamo dare a coloro che si trovano nel bisogno e chiedono accoglienza ci permetterà di comprendere meglio il mistero adorabile del Natale”.

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