Natale 2016: Caritas Ragusa, due feste con i bambini e i figli di lavoratori migranti

“Il sorriso di un bambino è la cosa più simile alla felicità che si possa immaginare. Su quei sorrisi si costruisce anche il nostro domani di cristiani e di cittadini che viviamo in una società più giusta e fraterna”. Con queste parole Domenico Leggio, direttore della Caritas, ha commentato i due momenti di festa organizzati dalla Caritas per i bambini seguiti dal Centro ascolto di Ragusa e dal Presidio di Marina di Acate. A Ragusa sono stati coinvolti oltre 100 bambini che hanno trascorso un pomeriggio in allegria con i volontari del centro ascolto. Oltre ai doni la festa ha avuto un regalo a sorpresa con la visita del vescovo Carmelo Cuttitta, che si è fermato a parlare con i bambini e ha fatto gli auguri intrattenendosi a cantare alcuni temi natalizi.  Durante la festa è stata messa in scena una rappresentazione con bambini di sei nazionalità diverse che hanno recitato in dialetto siciliano. A Marina di Acate si è invece svolta una festa per i bambini figli dei lavoratori agricoli della zona che vivono isolati in aperta campagna, frequentano poco o nulla la scuola e vivono in condizione di segregazione e di privazione della loro infanzia: sono “le baby sitter” dei fratellini e sorelline più piccoli mentre i genitori sono al lavoro in serra. Non hanno occasioni di confronto tra coetanei, non hanno luoghi di incontro se non il Presidio della Caritas. “Ci siamo accorti – dice Vincenzo La Monica, coordinatore di Presidio – che i loro giochi, quando ci sono, sono sempre di seconda mano, mezzi rotti, riciclati. Abbiamo pensato che sarebbe stato bello poter ricevere dei regali nuovi, comprati appositamente secondo i loro desideri”. All’appello della Caritas hanno risposto con generosità decine di persone, famiglie e una comunità parrocchiale: 20 ragazzi hanno avuto tutti il regalo nuovo che avevano chiesto. “È stato un piccolo gesto di giustizia sociale che ha reso questi bimbi uguali agli altri – conclude La Monica -, ma è stato soprattutto un gesto condiviso, che ha coinvolto ed attivato la nostra comunità, che si è confermata attenta e generosa”.

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