Migranti: vescovi toscani, “superare logica emergenziale nell’accoglienza”

Superare “la logica emergenziale” nell’accoglienza dei profughi, per non “consegnare migliaia di uomini e donne, lungamente accolti, all’irregolarità, in uno spreco di risorse e di energie collettive”: è l’invito dei vescovi toscani in una lettera in occasione del Natale, resa nota oggi, dedicata all’accoglienza dei richiedenti asilo e profughi. I vescovi chiedono alle istituzioni e alle comunità “un confronto serio sul sistema dell’ingresso e dell’accoglienza nel nostro Paese e sui molti nodi insoluti che presenta”. In Toscana, dove alla fine di ottobre 2016 risultavano ospitati 11.669 profughi, il 21% delle accoglienze (2415, tra cui 72 minori) è gestito dalla rete ecclesiale. Un impegno forte ma che richiede di “fare ancora di più”. In particolare, i vescovi invitano le comunità “a crescere insieme nella disponibilità senza paura all’incontro con i poveri tutti e con i migranti in particolare”. Una disponibilità “informata e coraggiosa – scrivono – per educarci reciprocamente all’arte dell’incontro quale antidoto alla paura, la rabbia, la chiusura”. Tutto ciò “non solo mettendo a disposizione eventuali strutture” come fatto finora, ma testimoniando anche “un necessario cambiamento culturale” orientato all’integrazione dei migranti “con gesti quotidiani, nella liturgia e nelle molteplici attività parrocchiali e di quartiere”. A questo proposito chiedono, sul piano operativo, di “organizzare in modo luminoso ed esemplare il nostro accogliere”. “Una buona accoglienza, diffusa sul territorio, in piccoli gruppi, centrata sulla persona, sulla promozione della sua autonomia e integrazione, sulla costruzione di un’ipotesi di futuro per quanti arrivano in cerca di protezione”. Tutto ciò all’interno di “un dialogo costante e propositivo con le istituzioni civili”.

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