Irlanda: mons. Mc Dowell e mons. McGuinness, “come a Betlemme, ad Aleppo, Mosul, Cairo i bambini continuano ad essere uccisi”

“Come allora a Betlemme, così ora ad Aleppo, Mosul, Cairo … gli imperatori del mondo moderno usano i loro funzionari e i bambini piccoli vengono uccisi”. Lo denunciano nel loro messaggio congiunto di Natale monsignor John McDowell e monsignor Joseph McGuinness, rispettivamente vescovo e amministratore diocesano di Clogher, in Irlanda. Anche “se non è in corso una guerra mondiale”, osservano, oggi “ci sono guerre in tutto il mondo, e gli imperi continuano ad essere costruiti e a crollare nella violenza”. “Non è nemmeno molto diverso da 2000 anni fa, quando il bambino Gesù è venuto nel mondo nella stalla di Betlemme, in un mondo violento, in un impero fondato sulla violenza”, prosegue il messaggio. Immediatamente, sottolineano, Gesù bambino è stato minacciato dalla violenza “nella forma del re Erode, funzionario dell’impero romano”. “Come allora a Betlemme, così ora ad Aleppo, Mosul, Cairo … gli imperatori del mondo moderno usano i loro funzionari e i bambini piccoli vengono uccisi. A volte, di fronte a tale oscurità, potremmo chiederci – si legge ancora nel messaggio – come il mondo si tenga insieme. Per i cristiani la risposta si trova con il bambino nella mangiatoia, il Figlio inviato dal Padre per essere una luce che non potrà mai sopraffatta dall’oscurità e per portare nel mondo una profondità di amore così grande da non poter mai essere superata con l’odio o la violenza”. “Quella luce e l’amore del Figlio risiedono nei cuori di tutti coloro che sono nati dall’acqua e dallo Spirito. Sapendo questo, non possiamo mai perdere la speranza. Né si deve cessare di sostenere nella preghiera e nell’azione tutti coloro che soffrono le conseguenze della violenza di questo mondo”. Di qui l’augurio che il Natale “possa rinnovare in noi tutti i doni della speranza, della carità e della pace”.

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