Diocesi: Milano, concerto in piazza duomo “In questa notte splendida”. Fondi per disoccupati e terremotati di Amatrice

Saranno i disoccupati e gli abitanti di Amatrice colpiti dal terremoto i beneficiari del concerto natalizio dal titolo “In questa notte splendida”, che si svolgerà venerdì 23 dicembre alle 13 sul sagrato del Duomo di Milano. Il giorno dell’antivigilia, davanti alla cattedrale cittadina, 450 coristi di 11 cori provenienti da tutta la Lombardia, intoneranno i canti più celebri della tradizione natalizia, sotto la direzione dei maestri Walter Muto e Benedetta Castelli. Il pubblico sarà invitato a unirsi ai cori e al termine dell’esecuzione a versare un’offerta a favore del Fondo “Diamo lavoro” della diocesi di Milano e alla Caritas Ambrosiana per sostenere i progetti a favore dei terremotati. “In questa notte splendida”, nata spontaneamente il 26 dicembre 2007 da un gruppo di cittadini milanesi per esprimere vicinanza a una famiglia colpita da una malattia, è diventato in 10 anni un appuntamento fisso che genera solidarietà a favore di altri, grazie all’associazione “In questa notte splendida” e con il sostegno del comitato “M’impegno. Insieme responsabili”.
L’iniziativa è stata promossa dall’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, a conclusione dell’Anno santo della misericordia, per tradurre in un gesto concreto l’eredità spirituale del Giubileo. Attraverso il fondo “Diamo lavoro”, l’evoluzione del fondo Famiglia-Lavoro voluto dalla diocesi, i donatori sostengono i costi dei tirocini formativi in azienda offerti alle persone che hanno perso il lavoro negli ultimi sei mesi. Inoltre, chi vorrà dare il proprio contributo a “In questa notte splendida”, sosterrà l’acquisto e l’installazione dei container che Caritas Ambrosiana con le altre Caritas lombarde sta consegnando in questi giorni alle famiglie rimaste accanto alle loro case distrutte nelle frazioni di Amatrice dopo il devastante terremoto di questa estate. Famiglie, in genere, di allevatori che non si sono trasferite negli alberghi sulla costa come hanno fatto altri sfollati per non lasciare le aziende e gli animali.

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