Papa Francesco: ai Padri Scolopi, “oggi più che mai abbiamo bisogno di una pedagogia evangelizzatrice”

Vivete questo Anno giubilare come una nuova “Pentecoste degli Scolopi”. È l’esortazione che Papa Francesco rivolge in un Messaggio indirizzato al preposito generale dei Padri Scolopi, padre Pedro Aguado Cuesta. L’occasione è data dall’Anno giubilare calasanziano, inaugurato il 27 novembre scorso nella chiesa di San Pantaleo a Roma, con una Messa presieduta dal cardinale João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. Il Giubileo, che si concluderà il 25 novembre 2017, cade a 400 anni dalla nascita delle Scuole Pie come Congregazione religiosa, creata da san Giuseppe Calasanzio. Quattrocento anni fa, nel 1617, Papa Paolo V comprese che era “lo Spirito Santo a guidare Giuseppe Calasanzio a dedicarsi all’educazione dei fanciulli” e scelse quindi la Congregazione Paolina dei Poveri della Madre di Dio della Scuole Pie come “prima Congregazione della Chiesa a dedicarsi esclusivamente all’educazione dei bambini”, specialmente di quelli poveri, ricorda Francesco nel Messaggio inviato, così come ricorda che ricorrono anche i 250 anni dalla canonizzazione di San Giuseppe Calasanzio. Benché le circostanze siano cambiate, le necessità a cui l’Ordine risponde continuano ad essere le stesse. In questi 4 secoli, le Scuole Pie si sono mantenute in un permanente atteggiamento di “apertura” e di “uscita”: da Roma verso i piccoli paesi italiani, e ancora verso i diversi paesi europei fino agli altri continenti.
Ricordando il motto scelto per l’Anno giubilare – “Educare, Annunciare, Trasformare” – il Papa esorta a rimanere “aperti” alle indicazioni dello Spirito, a essere portatori di speranza e futuro. “Dio vi conceda – sottolinea – di trovarvi profeticamente presenti negli angoli dove i più piccoli soffrono ingiustamente”. “Oggi più che mai abbiamo bisogno di una pedagogia evangelizzatrice”, afferma Francesco, che “sappia trasformare i cuori” in sintonia con il Regno di Dio, rendendo le persone partecipi dei processi. Centrale per questo è l’educazione. “Ci sono oggi milioni di bambini senza accesso all’educazione”, esclusi e limitati nei progetti per il futuro a causa dell’avarizia umana, migliaia di bambini allontanati dalle loro case e scuole a causa delle guerre, e che richiedono “una speciale attenzione educativa”. Anche tutti i bambini scolarizzati hanno bisogno di “autentici educatori” che gli indichino Cristo. “ Voi – conclude il Papa – non siete stati fondati per altra grandezza che quella della piccolezza”, per farvi “bambini con i bambini e poveri con i poveri”.

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