Diocesi: Fabriano-Matelica, tre “opere di misericordia” come eredità del Giubileo

Tre opere di misericordia, nella diocesi di Fabriano-Matelica, come segno del Giubileo e dell’attenzione per i bisogni delle persone. La terza casa per profughi situata a Sassoferrato con due nati nella traversata e ospitati nella struttura, che verranno battezzati prossimamente; una nuova sede della Caritas a Fabriano a dimostrazione dell’attenzione della chiesa locale ai bisogni dei poveri e di chi è in crisi per via del lavoro e la Mensa della misericordia promossa a Matelica dalla parrocchia Santa Teresa. È l’eredità dell’Anno santo nella Chiesa locale che ancora conta i danni del terremoto. Ad annunciare questi tesori di solidarietà, così sono stati definiti, è stato, come scrive il settimanale diocesano “L’Azione”, il vescovo mons. Stefano Russo che dopo cinque mesi dal suo ingresso come pastore sulla cattedra di San Venanzio, ha tracciato la sua linea pastorale con un occhio ai poveri, a chi non trova occupazione e a chi chiede dignità. “Sono tre gesti con l’intento di allargare l’accoglienza dei più deboli e bisognosi. Il primo è il più impegnativo: una nuova sede Caritas a Fabriano – ha annunciato il presule – che oltre alla raccolta e alla distribuzione dei vestiti e di offerte, avrà, sempre in centro storico, più spazi di quelli attuali per l’ascolto e per interventi caritativi di tipo psicologico e spirituale, nonché una mensa per necessità improvvise”.
“Il secondo segno – prosegue mons. Russo – è una cucina per i poveri, aperta già in via sperimentale nella parrocchia silvestrina di santa Teresa a Matelica. Purtroppo il convento ha avuto seri danni dall’ultimo terremoto, quando ancora non erano stati riparati completamente i danni del sisma del ’97. Però, guarda caso, l’unico ambiente rimasto agibile è proprio quello dove è stata aperta la cucina. Il terzo dono è la disponibilità di una casa di accoglienza per profughi, nello specifico madri con bambini piccoli, nei pressi del santuario della Madonna del Cerro a Sassoferrato”.

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