Salute: ventesimo Irccs Brescia. “Prendersi cura degli ultimi imperativo etico”

“Quando si compiono vent’anni, premiare un giovane ricercatore è il più bel regalo che ci si possa fare per guardare al futuro. Il ministero vi è vicino”. Il saluto di Maria Novella Luciani, direttore dell’ufficio II (Dg ricerca) del ministero della Salute, segnala il clima di collaborazione tra l’Irccs Fatebenefratelli di Brescia e le istituzioni. Un’intesa consolidata oggi – si legge in una nota – dall’intervento del prefetto di Brescia, Valerio Valenti, che ha preceduto la premiazione del ricercatore Paolo Brambilla, durante la celebrazione del ventesimo dell’Irccs di Brescia, che quest’anno è stato visitato dal ministro della Salute e del Presidente della Repubblica. Durante l’evento, che si è svolto nella all’auditorium Santa Giulia di Brescia, fra Marco Fabello, direttore generale dell’Istituto, ha richiamato “l’impegno preciso dell’Ordine ospedaliero, garantire agli ultimi, i malati psichici, cure eccellenti, come fece San Giovanni di Dio nella Spagna del ‘500. Fare del bene agli ammalti è fare del bene a tutta la società”. Concetti ribaditi da fra Jesus Etayo Arrondo, superiore generale dei Fatebenefratelli, accompagnato dal superiore della Provincia Lombardo Veneta, fra Massimo Villa: “L’Ospitalità è prendersi cura degli ultimi della terra – ha detto Etayo -, è un imperativo etico che abbiamo da sempre e che oggi è ancor più necessario, ma è anche un valore essenziale in tutte le religioni che siano al servizio delle persone. In questa società della globalizzazione, della comunicazione e dei movimenti migratori, una società che si consideri umana deve mettere ai primi posti l’ospitalità”.

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