Salute: disagio psichico nella coppia in dolce attesa, uno studio del Policlinico Gemelli

“Minori complicanze della partoriente e del bebè (ostetriche e neonatali), attenuazione dei disturbi psichici (da depressione a insonnia a disturbi comportamentali, ansietà) materni e attenuazione del disagio di coppia, significativa riduzione delle difficoltà nella relazione madre-bambino: sono questi i risultati di un intervento prenatale sulla gestante e sulla coppia, quando uno o entrambi i partner presentano dei disturbi ansioso-depressivi durante la gravidanza”. Lo sottolinea un comunicato della Fondazione Policlinico Agostino Gemelli di Roma in relazione a un intervento, messo in atto presso Uoc di Psichiatria, che prevede sia l’uso della “terapia della parola” sia di integratori, sostanze naturali con effetti positivi sulla psiche, sia nei casi più gravi con farmaci ad hoc. I risultati, presentati ieri dal professor Lucio Rinaldi, responsabile Aree psicopatologia perinatale, infanzia, adolescenza, riguardano un progetto (che coinvolge il varie strutture e servizi del Gemelli) sull’effetto traumatico della depressione perinatale e genitoriale (madre e padre) sulla prole e sulle possibili strategie terapeutiche e preventive. Il progetto “Sostegno alla perinatalità” prende in considerazione le frequenze di disturbi depressivi nella coppia genitoriale che sta per avere un figlio e attualmente si sta organizzando anche il follow up dei bambini che presentano un rischio (uno o entrambi i genitori depressi).
“Si tratta sia di vere e proprie forme di psicopatologia che vengono seguite con interventi di psicoterapia e farmaci; sia di forme subcliniche (la maggioranza dei casi – 73%), trattate invece con interventi psicoterapeutici di sostegno, counselling, nutraceutici, ovvero sostanze come melatonina e S-adenosilmetionina, integratori naturali usati per migliorare il tono dell’umore”. “Stiamo monitorando i trattamenti psicofarmacologici in gravidanza – precisa Rinaldi – con una particolare attenzione alla possibilità di utilizzare per l’approccio a queste forme di pre-depressione l’uso ad esempio dei nutraceutici”.

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