Rifugiati siriani: Oxfam alla comunità internazionale, “reinsediare 10% più vulnerabile entro 2017”

Meno del 3% dei 5 milioni di rifugiati siriani ha trovato reinsediamento nei “Paesi ricchi”: lo rileva un nuovo rapporto di Oxfam diffuso oggi. In molti Paesi “al contrario si è registrata una totale mancanza di volontà politica nell’affrontare seriamente la crisi, in un clima di crescente xenofobia”. Dall’analisi delle politiche di reinsediamento, che ha riguardato Paesi come Australia, Canada, Germania, Olanda, Russia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti, risulta, secondo Oxfam, “che in alcuni si siano registrati ingiustificati ritardi nell’accoglienza dovuti a lungaggini di procedura, indagini di sicurezza e un clima politico sempre più ostile, mentre in altri si è proceduto celermente grazie a una maggiore disponibilità di risorse umane e finanziarie e all’esistenza di una volontà politica”. “La morte di bambini annegati nel tentativo di raggiungere con le loro famiglie un Paese sicuro ha conquistato i giornali di tutto il mondo e generato un desiderio di aiuto in diversi stati – ha detto Elisa Bacciotti, direttrice delle Campagne di Oxfam Italia –. Molti governi dei Paesi più ricchi hanno così deciso di dare ascolto agli appelli dei loro cittadini, dando la propria disponibilità a ospitare i siriani più vulnerabili. Nell’ultimo anno però abbiamo assistito a un’inversione di rotta e troppo spesso i leader hanno preferito assecondare spinte xenofobe, facendo pagare ai rifugiati un prezzo inaccettabile”.
“Meno di 130mila siriani ospitati nei Paesi ricchi è un numero ridicolo, soprattutto se pensiamo al Libano dove una persona su cinque è un rifugiato – ha aggiunto Bacciotti -. Anche se il reinsediamento non rappresenta la soluzione della crisi, è un modo tangibile per dare speranza a moltissimi, un atto concreto di solidarietà verso i Paesi al confine con la Siria che ospitano la stragrande maggioranza dei rifugiati”. Il Canada ha accolto 35mila siriani l’anno scorso, mentre il Regno Unito poco più di 3mila. “Giordania, Libano e Turchia ospitano la maggior parte dei 5 milioni di siriani registrati come rifugiati e insieme a Egitto e Iraq hanno affrontato l’emergenza con scarsi aiuti da parte di altri Stati”. A dicembre 2016, la risposta umanitaria alla crisi siriana risulta finanziata solo per metà. Oxfam fa appello alla comunità internazionale “per una più equa condivisione della responsabilità dell’immane crisi siriana, offrendo reinsediamento o altro genere di ammissione per ragioni umanitarie al 10% più vulnerabile dei rifugiati entro la fine del 2017, facilitando altri strumenti di ingresso, come il ricongiungimento familiare e i visti per studenti”.

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