Migranti: Cir, “l’Europa non vuole più accogliere i rifugiati”

“Il Consiglio europeo del 15 dicembre lascia sul tappeto tutti problemi che esistono oggi in Europa per la protezione dei rifugiati e la gestione delle migrazioni”. Lo afferma oggi il Cir, Consiglio italiano rifugiati, esprimendo scontento per le conclusioni del vertice: “Non si parla dei 4700 morti nel Mediterraneo di questo anno, non si parla della disastrosa situazione di migliaia di rifugiati detenuti nelle isole greche, non si parla del numero senza precedenti di arrivi via mare in Italia né del fallimento del piano di ricollocamento in altri Stati dell’Unione di richiedenti asilo dall’Italia e dalla Grecia”. Le conclusioni del summit europeo, prosegue, “sono incentrate sulle politiche per chiudere ulteriormente le frontiere, per trasferire la questione dei rifugiati in Turchia e in Africa, per rimpatriare i migranti e rifugiati presenti in Libia, per rafforzare la collaborazione con la guardia costiera libica” accusata “di violazioni di diritti umani, di stupri e di collusione con i trafficanti di persone”. “Non ci aspettavamo questa totale dicotomia tra la gestione del fenomeno migratorio e i valori fondamentali dell’Unione”, afferma Christopher Hein, portavoce del Consiglio italiano per i rifugiati (Cir). Decisivi per il futuro del diritto d’asilo in Europa saranno i prossimi 6 mesi, periodo in cui secondo le decisioni prese si dovrà concludere, sotto la presidenza maltese, la riforma del sistema “Dublino” nonché delle normative sull’accoglienza dei richiedenti asilo, sulla procedura e sui diritti dei rifugiati riconosciuti. “Possiamo solo augurarci che l’Italia alzi la voce, non solo per rivendicare maggiore solidarietà da parte degli altri Stati ma innanzitutto per esigere maggiore solidarietà con chi arriva in Europa in cerca di un rifugio”, conclude Hein.

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