Marcia della pace: mons. Miglio (Cagliari), “allargare gli orizzonti” e costruire “una cultura della pace condivisa”

La XXX Marcia della pace, “La non violenza : stile di una politica per la pace”, che si svolgerà il 29 dicembre a Cagliari “vuole essere contro ogni tipo di violenza, quella che la Sardegna subisce, ma anche quella che essa genera: dalle servitù militari e dalla fabbricazione di bombe al degrado e allo spopolamento del territorio, dalla povertà che avanza agli omicidi e femminicidi e la violenza del non-lavoro”. Lo ha spiegato oggi in conferenza stampa a Cagliari don Angelo Pittau, direttore della Caritas di Ales-Terralba e promotore della manifestazione fin dal 1987. L’iniziativa “deve aiutarci a costruire una cultura e una civiltà di pace”, ha aggiunto il delegato regionale Caritas, don Marco Lai. Per monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, questo evento, che giunge a Cagliari per la prima volta dopo 30 edizioni, “ci aiuta ad allargare gli orizzonti e a non fermarci ai problemi locali, ricordando al tempo stesso che l’impegno per la pace comporta ricadute positive anche per il nostro territorio”. Basti pensare a quanti sbarcano nella nostra isola e che provengono da paesi di guerra: “se cresce la cultura della pace – ha precisato – diminuisce il fenomeno della mobilità forzata. Dobbiamo radicare la cultura della pace: i singoli problemi possono essere superati solo costruendo una cultura della pace condivisa. Ciò aiuterà a prepararsi alla 50ma Giornata mondiale della pace del primo gennaio 2017”. La Marcia è promossa dalla Caritas di Ales-Terralba, e organizzata dalla delegazione regionale Caritas Sardegna con le diocesi della Sardegna e, tra gli altri, gli uffici diocesani di Cagliari. Ospite- testimone don Maurizio Patriciello.

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