“Borgo si è è trasformato per gli studenti, non solo per gli stranieri”. Ne è convito Giuseppe Dalla Torre, già rettore della Lumsa, che durante l’inaugurazione del nuovo complesso “Giubileo” ha ripercorso la genesi dell’opera, cominciata negli anni del suo rettorato. “La preistoria – ha ricordando Dalla Torre – nasce dall’urgenza di trovare soluzioni per un Ateneo che all’improvviso si era trovato in una situazione molto diversa rispetto al passato”, con la crescita della popolazione studentesca e dell’offerta didattica. Di qui l’idea dell’acquisto del complesso attuale, visibile dalle finestre del rettorato, in un’area che stava per essere dismessa dall’Inps, e l’avvio del processo di riqualificazione, compreso il recupero di una parte del Passetto di Borgo, attraverso “un progetto che mettesse insieme antico e nuovo”. L’obiettivo, oltre ad offrire ai molti studenti fuori sede una residenza, una biblioteca aperta alla fruizione pubblica e diverse strutture collegate, è quello di “dare qualcosa al.quaetiere, alla città”. Perché “un’Università non deve essere una turris eburnea chiusa, senza punti di contatto, ma un punto di raccordo”, ha concluso Dalla Torre.