Concerto “Avrai”: Giani (gendarmeria vaticana), “i bambini di Bangui aiuteranno quelli del Centro Italia”

“Di solito è il Nord che aiuta il Sud, questa volta è il Sud che aiuta il Nord: sono i bambini di Bangui che si priveranno di una parte sostanziosa e la doneranno ai bambini del Centro Italia. Si sono tassati per lasciare loro qualcosa ai loro compagni delle zone terremotate”. Lo ha detto il comandante del Corpo della Gendarmeria, Domenico Giani, durante la conferenza stampa di presentazione del concerto di beneficenza “Avrai”, in programma domani sera nell’Aula Paolo VI, in occasione del bicentenario della Gendarmeria vaticana. Un concerto “nato quasi per caso e diventato un evento grandissimo”, ha reso noto Giani ringraziando in particolare monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria vaticana per la Comunicazione, quale “elemento trainante e di grandissimo aiuto”, nell’organizzazione dell’evento, i cui proventi serviranno a finanziare un ospedale pediatrico a Bangui e due progetti per le vittime del terremoto in Centro Italia. Oltre ai giornalisti, Giani ha ringraziato “i bambini venuti con le mamme da Bangui”, presenti in sala stampa: “Era importante fargli vivere questo momento: il progetto nasce per loro, sono i bambini i destinatari di questo progetto”. “Fedeltà, attaccamento, spirito di servizio per il Papa, per la Chiesa e per il popolo”: questi i cardini del servizio della Gendarmeria rimasti inalterati in questi duecento anni, in cui la sicurezza del Papa “si è sempre distinta nelle operazioni di vicinanza alle popolazioni colpite”, come durante la “terribile peste” di Albano nel 1868, negli anni della dittatura fascista, nel 1944-1945, dove in Vaticano venivano accolti “i feriti di tutte le battaglie che vedevano contrapposte le forze”, ma anche “i disertori, i prigionieri fuggiti, la popolazione ebraica, le ambasciate presenti a Roma”. E poi la “vicinanza oggi riscontrata soprattutto con Papa Francesco”, a Lampedusa, Bangui e Lesbo, luoghi in cui la Gendarmeria “ha svolto non solo funzione di sicurezza, logistico-organizzativa, ma anche attività importanti di peacekeeping”. Giani ha ricordato in particolare la visita all’ospedale di Bangui, “un’esperienza veramente dura, lo dico non solo da uomo ma anche da padre. I bambini erano in una situazione terribile: ogni bambino si scambiava l’ossigeno, quattro bambini per un cannellino d’ossigeno. Poi le mamme, i bambini denutriti”.

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