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“Quanto è brutto quando troviamo un cristiano che ha perso la speranza!”. Lo ha esclamato, a braccio, il Papa, che durante l’udienza di oggi ha deplorato l’atteggiamento di chi dice “è tutto finito per me”, di chi “non è capace di guardare a un orizzonte di speranza e vede davanti a sé soltanto un muro. Ma Dio è capace di distruggere questo muro col perdono”. “La speranza nasce quando vediamo Dio nel presepe, che nasce a Betlemme”, ha proseguito Francesco, ricordando che a Natale “bisogna aprire il cuore: il Natale è il giorno per aprire il cuore a tanta piccolezza e a tanta meraviglia. È la meraviglia di Natale, a cui ci stiamo preparando in questo tempo di Avvento. È la sorpresa di un Dio bambino, di un Dio povero, di un Dio debole, di un Dio che abbandona la sua grandezza per farsi vicino a ognuno di noi”. “Siamo chiamati a diventare uomini e donne di speranza”, l’invito del Papa.