Diocesi: Locri-Gerace, consegna bene confiscato e tavola rotonda

Il 17 dicembre, alle ore 11, l’amministrazione comunale di Ardore (Rc) consegnerà a monsignor Francesco Oliva, vescovo della diocesi di Locri-Gerace, e alla parrocchia di Santa Maria del Pozzo, un immobile sito nel centro urbano. L’edificio, completamente ricostruito, con i fondi regionali del por-fesr 2007/2013, sul perimetro di un fabbricato confiscato alla criminalità organizzata, sarà utilizzato dalla parrocchia, nella dimensione etica e culturale che la legge impone, per attività sociali, formative, di accoglienza e di solidarietà. È stato questo uno dei temi trattati nella tavola rotonda “L’agricoltura sociale per lo sviluppo rurale di territori e comunità. Il caso di un terreno confiscato nel comune di Ardore” che si è tenuto ieri pomeriggio nella biblioteca comunale. L’evento, organizzato dalla diocesi di Locri-Gerace, in particolare dall’Ufficio Caritas e dal Progetto Policoro, e da “Libera. Associazioni nomi enumeri contro le mafie”, ha visto la presentazione di uno studio sul territorio locrese e sulle possibili attività di recupero di un bene confiscato. Il focus è stato compiuto su alcuni immobili confiscati in località Notaro, sul quale nei mesi scorsi anche la diocesi di Locri-Gerace ha compiuto un sopralluogo. Quella della locride – si legge nello studio – “è una realtà complessa e variegata” rispetto alla quale la diocesi e Libera intendono valorizzare, nei territori confiscati, “l’aspetto sociale dell’agricoltura multifunzionale” che “ha assunto un valore rilevante ed è un efficace strumento per coniugare imprenditorialità agricola e responsabilità sociale”. Alla tavola rotonda è intervenuto Davide Pati, responsabile di Libera per i beni confiscati, che ha evidenziato il percorso sui beni confiscati avviati nella diocesi e “l’importanza dei beni confiscati come forma di riscatto sociale e risorsa per il territorio”.

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